Il mese di giugno è stato per me un mese da dimenticare. Sotto tanti punti di vista, lavorativo, personale, familiare. Fortunatamente non mi è mancato lo sguardo curioso sulle cose che più mi piacciono (
qui e
qui e
qui) e la voglia di evadere anche se solo per poco (
qui).
Da metà mese in poi, però, mi ha accompagnato, risollevato e ricaricato la lettura del numero di giugno di
Hachette home, che ho gustato lentamente un po' per il tempo che mancava e un po' per necessità.
Non è l'unica rivista che leggo, lo sapete già, ma sarà il mio stato particolarmente riflessivo, saranno le condizioni al contorno, devo dire che
la lettura mi ha particolarmente confortato e, cosa che amo immensamente, fatto riflettere.
Per citare Will, uno dei miei blogger preferiti e blogger di
Bright Bazaar,
ecco le cose che ho imparato e amato di Home questo mese (sarebbe in realtà "10 things i learned and loved this weekend".... ma è una citazione libera!):
Inizio dall'editoriale del direttore, Cinzia Felicetti, che descrive splendidamente il mese di giugno:
giugno racchiude il meglio dell'estate, al netto delle sue esasperazioni (soprattutto climatiche) e al massimo delle sue aspettative (pensando alle vacanze...). L'arrivo del solstizio è un'invito all'autoindulgenza; d'altra parte i primi caldi ci impongono ritmi meno frenetici, più fluidi
Si passa poi ai vari reportage e articoli di approfondimento:
I creativi
made in Belgium che studiano all'
Ecole superiore des arts plastiques et visuels di Mons, prestigiosa università belga che laurea talenti in pittura, scultura, architettura d'interni e design.
Curiosi e molto originali le idee e i progetti sull'arte della tavola. Davvero molto creativi e per me è stato piacevole vedere e leggere delle loro semplici e belle idee.
La palette di colori estiva che presenta Home di giugno è
seducente, inconsueta, di grande personalità (come la redazione stessa ha descritto centrando assolutamente il punto)
Sono rimasta incantata dal lavoro e dalle immagini di
Rebecca Moses, designer americana che descrive così lo
stile: vuol dire circondarsi delle cose che amiamo, non avere paura di osare e pensare "con la pancia". Lo stile è un modo per esprimere se stessi, la nostra voce....
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Acquarello di Rebecca Moses tratto dal suo ultimo libro A Life of Style (via Hachette Home) |
I suoi acquarelli mi hanno veramente catturato e ancora di più le parole semplici ed efficaci con cui ha descritto sè stessa e il suo lavoro:
"In casa non ci sono limiti, solo buoni punti di partenza. Bisogna giocare con i colori, declinarli per stupire l'occhio e dare più carattere all'ambiente"
"Mescolare arredi per creare l'effetto sorpresa: sedie spaiate attorno alla tavola, due sofà diversi, uno di fronte all'altro, uno chandelier in cucina..."
"... e poi tende così belle da volerle indossare, così anche la stanza più banale si trasforma come per magia in un piccolo gioiello"
Tutto questo e ancor di più nel suo libro
A Life of Style.
Ancora parole, questa volta di
Pia Jane Bijkerk, stylist e fotografa australiana, sempre in viaggio.
"Per me non esistono case perfette o ideali. Solo case speciali ed è lì che vale la pena vivere"
"una casa senza passato è una casa senz'anima"
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Foto di Pia Jane Bijkerk (via Hachette Home) |
I suoi ultimi lavori raccolti nel libro
My Haert Wanders.
E infine qualche
immagine, di case come piacciono a me!
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Particolare di una casa di Stoccolma, all'insegna del Vintage & Design (via Hachette Home) |
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Particolare del soggiorno dei proprietari dello store di design Asplund a Stoccolma |
A personal press review of Hachette Home Magazine (june 2011)