Green life {home tour}

Nuova settimana e nuovo home tour, dedicato alla serie "green life" che quest'estate mi ha conquistato e coinvolto.

Dopo avervi mostrato idee green dentro e fuori casa e le piante più trendy della rete, oggi è la volta di un home tour, dove il verde è parte integrante dell'arredo.

Siamo a Melbourne, nel piccolo appartamento della tessitrice Hairly e di suo marito. La sua idea di abitazione include in ogni stanza piante e verde, come ad aggiungere vita ed energia nello spazio e creare una sorta di giungla urbana. Qui ci sono oltre venticinque tipi di piante, che hanno trovato l'ambiente e le cure migliori per crescere rigogliose.

I suoi arazzi sono danno quel tocco personale e unico alla casa, li trovo davvero bellissimi.
In questa casa, in cui vince il mix tra stili mid-century e bohemien e jungalow, si  respira un'atmosfera rilassata ed informale, dove diventa piacevole vivere senza sentirsi costretto e che rispecchia un lifestyle a misura d'uomo e molto personale, due ingredienti che ogni casa dovrebbe avere.

Il bello di questo appartamento che ogni cosa è scelta con cura e con armonia: arredi, vasi, oggetti hanno provenienza locale, con un attenzione allo stile vintage, per dare nuova vita ad oggetti dimenticati.

Personalmente poi invidio tantissimo il pollice verde di Hairly. Nonostante io non me la cavi così male non credo riuscirei a far crescere così bene tutte queste piante diverse. Il suo trucco sta nell'immergere i vasi nell'acqua per diverse ore, facendoli poi drenare con attenzione per evitare che le radici marciscano. La frequenza dipende dai mesi caldi e freddi: ogni due o tre settimane a seconda della temperatura esterna.

Io utilizzo questa tecnica solo per le mie orchidee, anche perché qui non c'è di certo il clima australiano! Però può essere un buono spunto, soprattutto per i mesi estivi dove le piante in effetti soffrono un po' di più (anche perché la sottoscritta si dimentica spesso  di annaffiarle... ma sto cercando di migliorarmi!).

source: Homes to love
styling: Kerrie-Ann Jones
photography: Maree Homer