La Milano Design Week sembra ormai lontana, l'attenzione si sta spostando sulla bella stagione in arrivo e sulle novità estive. In effetti ad aprile si fa il pieno di ispirazioni ma poi si torna a casa come già saturi e anche un po' stanchi della condivisione. Durante quella settimana si vedono le stesse immagini moltiplicato per migliaia e migliaia. Ad un certo punto quello che ti viene da pensare è: ma basta! Dunque forse conta di più quello che resta dopo il Salone del Mobile e non tanto quello che si è visto. La differenza è sottile, ma c'è.
Dopo aver fatto una selezione di micro argomenti di cui volevo parlare, le mie pillole di #slowsalone, ho volto lo sguardo verso un
dettaglio. E quindi ho deciso di partire da quello.
Le interior blogger indipendenti e creative sono strane, si sa ;-)
Ho deciso di chiamare
trending textured il primo capitolo perchè, dopo aver metabolizzato la miriade di sollecitazioni visive {seppur parziali perchè, sottolineo nuovamente, non ho visitato né tutte le aree del Fuorisalone né, per la prima volta quest'anno, la fiera} ,
penso che a colpirmi sia stata la tendenza verso i materiali strutturati, texture materiche, che si fanno percepire grazie alle loro trame, alla loro superficie.
Ma non solo, la percezione è stata quella dell'uso combinato, a volte contrapposto, di texture e materiali diversi: cemento e ceramica, velluto e vetro, metallo e legno, materiali capaci di creare un focus visivo interessante, una composizione più movimentata, più vissuta, più tattile.
Che poi è l'idea che
design e
interior design dovrebbero ricercare sempre, secondo il mio punto di vista.
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Hem - Fuorisalone 2018 |
Insomma, ho percepito un senso di "organicità" più consistente. Se poi io sia andata a cercarla appositamente nei dettagli, non saprei dirlo. Sicuramente la tendenza è attualissima ed anche io ne sono stata colpita.
Quante volte mi avete sentito ripetere negli ultimi tempi: materiali organici, ambienti rilassanti, atmosfere naturali, ambienti sensoriali? Allo sfinimento, forse... ma questa ricerca globale non poteva che influenzarmi, soprattutto perché la mia personale ricerca abitativa persegue lo stesso obiettivo di benessere, estetico e funzionale.
Ad esempio con il mio ultimo acquisto, una
lampada in vetro testurizzato dal gusto rétro, ho seguito questo nuovo flusso, che mi piace particolarmente nelle superfici del vetro. Lo trovo molto elegante, con un pizzico di brio in più rispetto alle linee tradizionalmente minimali.
Al Fuorisalone di quest'anno ne è stato un esempio il bar segretissimo del Club Unseen {immagine di copertina}, il progetto di Studio Pepe, il secondo capitolo della ricerca estetica e progettuale sull'accoglienza che il duo di designer ha affrontato, dopo lo straordinario appartamento presentato lo scorso anno con
The Visit. I pannelli in rilievo lasciavano la vista solo una fessura, in cui si poteva ammirare la preparazione di cocktail speciali, preparati appositamente per l'occasione.
E lo sono state anche le scenografie di Palazzo Clerici, con i pannelli utilizzati per creare postazioni di lavoro super chic nell'esibizione di HAY, con Sonos e WeWork.
E questo mi porta fuori dal contesto del Salone del Mobile per presentarvi un piccolo highlight del vetro testurizzato, di cui volevo parlare da qualche tempo. Anche gli oggetti di uso quotidiano sono stati "contagiati" da questa tendenza materica. Tra i miei preferiti il set di bicchieri e caraffa della
linea Ripple di Ferm Living e il vaso
Iki Doll di Artilleriet {entrambi in wish list, ovviamente}.
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Ripple glass serie by Ferm Living |
Passando agli arredi, sempre di Ferm Living {e oggetto del desiderio da molto tempo anche se
out of budget}, la vetrina
Haze Vitrine è il giusto compromesso tra la leggerezza del design scandinavo e il fascino del design industrial-chic. Un pezzo che può fare la differenza e si adatta al living, come al bagno o alla camera da letto.
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Haze Vitrin - Ferm Living |
E a quanto pare pannelli e porte con i tipici motivi a costine o a griglia sono entrati in scena, più discreti dei fratelli in vetro trasparente, come strutture scenografiche degli spazi abitativi.
E sempre con un richiamo al passato, che sembra essere sempre di più un punto di riferimento della contemporaneità, in una ricerca forse di radici più consistenti di quelle del presente?
La mia prima riflessione sulla Milano Design Week, con tanto di divagazioni pseudo filosofiche, si ferma qui. Penso di poter affermare che i prossimi capitoli saranno un po' più sobri e sintetici, ma spero comunque che vi abbia interessato il mio punto di vista. E ditemi, voi siete a favore o meno alla tendenza materica di questi anni?
SalvaSalva
SalvaSalva
Sempre interessante leggerti, e godere delle belle immagini scelte..
RispondiEliminabrava
Grazie mille Giusi, sono contenta che il post non sia stato noioso e ti abbia interessato.
EliminaUn abbraccio